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Da Londra alla Romagna in bici per la ricerca scientifica


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L’impresa di Carlo Allocca che da Milton Keynes arriverà a San Marino, per poi proseguire sulla costa adriatica con Rimini – Riccione – Gabicce. La sua impresa ha come scopo quello di raccogliere fondi in favore della ricerca scientifica sul diabete di tipo 1. Anche la famiglia si aggregherà, percorrendo simbolicamente l’ultimo chilometro prima di entrare nel suo paese natale che è Somma Vesuviana, nel napoletano, dove arriverà il 19 Luglio. Queste le parole di Carlo durante il lungo viaggio, piene di determinazione: " Ho raggiunto Argenta a 40 km da Ferrara. Ferrara è una città splendida con il Castello Estense, il Duomo. Sto incontrando tante persone ed ho fatto sport lungo il Po. Oggi arriverò a San Marino poi andrò lungo la costa adriatica piena di piste ciclabili meravigliose. Sarò a Rimini, Riccione e concluderò la giornata a Gabicce!".

L’impresa di Carlo Allocca che da Milton Keynes arriverà a San Marino, per poi proseguire sulla costa adriatica con Rimini – Riccione – Gabicce. La sua impresa ha come scopo quello di raccogliere fondi in favore della ricerca scientifica sul diabete di tipo 1. Anche la famiglia si aggregherà, percorrendo simbolicamente l’ultimo chilometro prima di entrare nel suo paese natale che è Somma Vesuviana, nel napoletano, dove arriverà il 19 Luglio. Queste le parole di Carlo durante il lungo viaggio, piene di determinazione: " Ho raggiunto Argenta a 40 km da Ferrara. Ferrara è una città splendida con il Castello Estense, il Duomo. Sto incontrando tante persone ed ho fatto sport lungo il Po. Oggi arriverò a San Marino poi andrò lungo la costa adriatica piena di piste ciclabili meravigliose. Sarò a Rimini, Riccione e concluderò la giornata a Gabicce!".

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Oltre ogni limite, la grande sfida di Paolo Fattoruso dopo la leucemia


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“La vita è bella, non bisogna mai trascorrere un giorno al buio”, queste le parole del 40enne Paolo Fattoruso quando è arrivato a Reggio Calabria, completando la traversata di 3 Km a nuoto in 58 minuti. Nel 2019 gli è stato diagnosticato una rara e violenta forma di leucemia, portandola. Stravolgere completamente la sua vita. Con il passare degli anni a combattere con la malattia si è deciso di rimettersi in gioco, nonostante il lungo calvario della malattia. Prima della traversata a nuoto, con il consenso dei medici, Paolo si era deciso di affrontare il Cammino di Santiago. Impresa riuscita, che lo ha ulteriormente motivato a spingersi oltre con l’ultima sfida: nuotare dalle coste calabresi e quelle siciliane. Un gesto che non è solo simbolo di speranza per se stesso, ma anche per tutti le persone che si trovano a combattere malattie.

“La vita è bella, non bisogna mai trascorrere un giorno al buio”, queste le parole del 40enne Paolo Fattoruso quando è arrivato a Reggio Calabria, completando la traversata di 3 Km a nuoto in 58 minuti. Nel 2019 gli è stato diagnosticato una rara e violenta forma di leucemia, portandola. Stravolgere completamente la sua vita. Con il passare degli anni a combattere con la malattia si è deciso di rimettersi in gioco, nonostante il lungo calvario della malattia. Prima della traversata a nuoto, con il consenso dei medici, Paolo si era deciso di affrontare il Cammino di Santiago. Impresa riuscita, che lo ha ulteriormente motivato a spingersi oltre con l’ultima sfida: nuotare dalle coste calabresi e quelle siciliane. Un gesto che non è solo simbolo di speranza per se stesso, ma anche per tutti le persone che si trovano a combattere malattie.

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Nella foresta amazzonica scoperto un fungo che mangia la plastica


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Si chiama Pestalotiopsis Microspora il fungo che è stato scoperto dagli studenti dell'Università di Yal, nella foresta pluviale dell’Amazzonia. Una scoperta che potrebbe risvolti significativi nella gestione dei rifiuti della plastica. Oltre a poter favorire rivolti positivi nel combattere l’inquinamento da plastica, questo fungo può rivelarsi importante per la bonifica di discariche e per sviluppare tecnologie di riciclo più efficace. Un importante esempio di come la voglia di scoprire e trovare soluzioni, da parte dell’uomo, possa trovare risvolti positivi.

Si chiama Pestalotiopsis Microspora il fungo che è stato scoperto dagli studenti dell'Università di Yal, nella foresta pluviale dell’Amazzonia. Una scoperta che potrebbe risvolti significativi nella gestione dei rifiuti della plastica. Oltre a poter favorire rivolti positivi nel combattere l’inquinamento da plastica, questo fungo può rivelarsi importante per la bonifica di discariche e per sviluppare tecnologie di riciclo più efficace. Un importante esempio di come la voglia di scoprire e trovare soluzioni, da parte dell’uomo, possa trovare risvolti positivi.

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Un caffè per combattere l’isolamento e supporto emotivo a persone affette da demenza


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Ha preso il via a luglio, “Alzheimer Caffè”, il progetto ideato dalla Cooperativa La Rondine, reso possibile grazie alla disponibilità dell’A.S.P. Muzi Betti, che ha dato la disponibilità del terreno, e soprattutto alla Cooperativa La Rondine la quale ha totalmente finanziato la costruzione di una casa in legno che sarà appunto il contenitore del luogo di incontro di particolare significato socio-sanitario. Ha preso il via a luglio, “Caffè Alzheimer”, il progetto ideato dalla Cooperativa La Rondine, reso possibile grazie alla disponibilità dell’A.S.P. Muzi Betti, che ha dato la disponibilità del terreno, e soprattutto alla Cooperativa La Rondine la quale ha totalmente finanziato la costruzione di una casa in legno che sarà appunto il contenitore del luogo di incontro di particolare significato socio-sanitario. Con questo progetto, e ne seguiranno altri tutti all’interno della Residenza Muzi Betti, la Cooperativa La Rondine vuole dare alla struttura geriatrica, già ricca di molte attività e iniziative, un supporto ulteriore per un sostegno specifico ai familiari e agli utenti malati di Alzheimer, con il proprio personale di Psicologi e Psicoterapeuti coordinati dalla Dott.ssa Valentina Tellini in stretta collaborazione con la USL Umbria 1 e con l’importante supporto scientifico del Dott. Alberto Trequattrini. Questo servizio sarà completamente gratuito a disposizione dell’Ente Muzi Betti e di tutta la Comunità che ne voglia fare richiesta.

Ha preso il via a luglio, “Alzheimer Caffè”, il progetto ideato dalla Cooperativa La Rondine, reso possibile grazie alla disponibilità dell’A.S.P. Muzi Betti, che ha dato la disponibilità del terreno, e soprattutto alla Cooperativa La Rondine la quale ha totalmente finanziato la costruzione di una casa in legno che sarà appunto il contenitore del luogo di incontro di particolare significato socio-sanitario. Ha preso il via a luglio, “Caffè Alzheimer”, il progetto ideato dalla Cooperativa La Rondine, reso possibile grazie alla disponibilità dell’A.S.P. Muzi Betti, che ha dato la disponibilità del terreno, e soprattutto alla Cooperativa La Rondine la quale ha totalmente finanziato la costruzione di una casa in legno che sarà appunto il contenitore del luogo di incontro di particolare significato socio-sanitario. Con questo progetto, e ne seguiranno altri tutti all’interno della Residenza Muzi Betti, la Cooperativa La Rondine vuole dare alla struttura geriatrica, già ricca di molte attività e iniziative, un supporto ulteriore per un sostegno specifico ai familiari e agli utenti malati di Alzheimer, con il proprio personale di Psicologi e Psicoterapeuti coordinati dalla Dott.ssa Valentina Tellini in stretta collaborazione con la USL Umbria 1 e con l’importante supporto scientifico del Dott. Alberto Trequattrini. Questo servizio sarà completamente gratuito a disposizione dell’Ente Muzi Betti e di tutta la Comunità che ne voglia fare richiesta.

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Una raccolta di rifiuti per promuovere la cura e la protezione dell’ambiente


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Il 19 luglio lo Yacht Club di Punta Ala promuove una raccolta di rifiuti per la promozione della cura e la protezione dell'ambiente. Incoraggiare il cambiamento positivo motivando la società ad agire e unirsi nello sforzo della cura dell’ambiente. "Un grande cambiamento non è altro che la somma di piccole azioni" si legge nella loro locandina. Le azioni di sensibilizzazione fanno parte del cambiamento profondo, questo tipo di iniziative lavorano in questo senso.

Il 19 luglio lo Yacht Club di Punta Ala promuove una raccolta di rifiuti per la promozione della cura e la protezione dell'ambiente. Incoraggiare il cambiamento positivo motivando la società ad agire e unirsi nello sforzo della cura dell’ambiente. "Un grande cambiamento non è altro che la somma di piccole azioni" si legge nella loro locandina. Le azioni di sensibilizzazione fanno parte del cambiamento profondo, questo tipo di iniziative lavorano in questo senso.

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Nuova legge salva-lavoro per i malati oncologici


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La legge prevede che i dipendenti, pubblici o privati, colpiti da tumore o da malattie invalidanti, croniche o rare, possano chiedere un periodo di congedo, continuativo o frazionato, fino a 24 mesi. Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla "conservazione del posto di lavoro per i malati oncologici". La norma, votata in maniera trasversale da tutti i gruppi, riguarda "i soggetti affetti da malattie oncologiche o da malattie invalidanti e croniche, anche rare" e dà diritto a congedi o a sospensioni dell'attività autonoma. Il finanziamento previsto per la legge, che si applicherà a partire dal primo gennaio 2026, è pari al 20,9 milioni di euro per il 2026, con un graduale aumento di anno in anno fino al 2035, quando il finanziamento entrerà a regime con 25,2 milioni l'anno. La nuova legge prevede che i dipendenti, pubblici o privati, affetti da malattie oncologiche oppure da malattie invalidanti, croniche o rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74% possano richiedere un periodo di congedo, continuativo o frazionato, non superiore a 24 mesi. Durante il congedo non ha diritto a retribuzione e a svolgere qualsiasi tipo di attività lavorativa. A differenza di prima, quando molti perdevano il lavoro allo scadere dei 6 mesi di permesso, oggi il lavoratore può chiedere di assentarsi per ulteriori 18 mesi senza retribuzione ma con la garanzia di conservate del posto di lavoro.

La legge prevede che i dipendenti, pubblici o privati, colpiti da tumore o da malattie invalidanti, croniche o rare, possano chiedere un periodo di congedo, continuativo o frazionato, fino a 24 mesi. Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla "conservazione del posto di lavoro per i malati oncologici". La norma, votata in maniera trasversale da tutti i gruppi, riguarda "i soggetti affetti da malattie oncologiche o da malattie invalidanti e croniche, anche rare" e dà diritto a congedi o a sospensioni dell'attività autonoma. Il finanziamento previsto per la legge, che si applicherà a partire dal primo gennaio 2026, è pari al 20,9 milioni di euro per il 2026, con un graduale aumento di anno in anno fino al 2035, quando il finanziamento entrerà a regime con 25,2 milioni l'anno. La nuova legge prevede che i dipendenti, pubblici o privati, affetti da malattie oncologiche oppure da malattie invalidanti, croniche o rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74% possano richiedere un periodo di congedo, continuativo o frazionato, non superiore a 24 mesi. Durante il congedo non ha diritto a retribuzione e a svolgere qualsiasi tipo di attività lavorativa. A differenza di prima, quando molti perdevano il lavoro allo scadere dei 6 mesi di permesso, oggi il lavoratore può chiedere di assentarsi per ulteriori 18 mesi senza retribuzione ma con la garanzia di conservate del posto di lavoro.

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Lucca è la prima città italiana ad essere amica degli animali


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Si è concluso il progetto europeo IN-HABIT che ha reso Lucca un laboratorio di innovazione urbana e sociale, valorizzando gli animali come risorsa pubblica per il benessere della comunità. Promosso dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Comune di Lucca e LuccaCrea, IN-HABIT ha trasformato la città toscana nella prima in Europa a dotarsi di una politica integrata uomo-animale, fondata sul principio della “One Health”, ovvero di “salute unica”, capace di generare valore sociale, culturale ed economico. In cinque anni di attività, IN-HABIT ha rigenerato lo spazio urbano e la vita cittadina attraverso la creazione di 15 chilometri di “animabili”, percorsi smart associati ad aree relazionali pensati per favorire l’interazione tra persone e animali. Il tutto secondo una logica partecipativa che riflette il modello del New European Bahaus, una politica europea che promuove progettazioni urbane belle, sostenibili e inclusive. Il progetto ha infatti coinvolto la cittadinanza aprendosi a una dimensione sociale e culturale. Centinaia di studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie hanno partecipato a percorsi educativi di coprogettazione urbana. Una delle attività è stata la sperimentazione di “CityPets”, un gioco di carte sulla gestione responsabile degli animali in città. Ma al centro di IN-HABIT ci sono stati anche gli anziani e le fasce più deboli della popolazione, con interventi assistiti con animali nelle residenze sanitarie e l’ideazione di un servizio di pet care per persone fragili.
Accanto agli interventi sociali ed educativi, IN-HABIT ha poi valorizzato la pet economy: sono stati avviati 35 progetti imprenditoriali, dal turismo pet-friendly alla gestione innovativa dei servizi per animali, offrendo nuove prospettive di lavoro, soprattutto per giovani e donne.

Si è concluso il progetto europeo IN-HABIT che ha reso Lucca un laboratorio di innovazione urbana e sociale, valorizzando gli animali come risorsa pubblica per il benessere della comunità. Promosso dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, in collaborazione con il Comune di Lucca e LuccaCrea, IN-HABIT ha trasformato la città toscana nella prima in Europa a dotarsi di una politica integrata uomo-animale, fondata sul principio della “One Health”, ovvero di “salute unica”, capace di generare valore sociale, culturale ed economico. In cinque anni di attività, IN-HABIT ha rigenerato lo spazio urbano e la vita cittadina attraverso la creazione di 15 chilometri di “animabili”, percorsi smart associati ad aree relazionali pensati per favorire l’interazione tra persone e animali. Il tutto secondo una logica partecipativa che riflette il modello del New European Bahaus, una politica europea che promuove progettazioni urbane belle, sostenibili e inclusive. Il progetto ha infatti coinvolto la cittadinanza aprendosi a una dimensione sociale e culturale. Centinaia di studentesse e studenti delle scuole primarie e secondarie hanno partecipato a percorsi educativi di coprogettazione urbana. Una delle attività è stata la sperimentazione di “CityPets”, un gioco di carte sulla gestione responsabile degli animali in città. Ma al centro di IN-HABIT ci sono stati anche gli anziani e le fasce più deboli della popolazione, con interventi assistiti con animali nelle residenze sanitarie e l’ideazione di un servizio di pet care per persone fragili.
Accanto agli interventi sociali ed educativi, IN-HABIT ha poi valorizzato la pet economy: sono stati avviati 35 progetti imprenditoriali, dal turismo pet-friendly alla gestione innovativa dei servizi per animali, offrendo nuove prospettive di lavoro, soprattutto per giovani e donne.

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Politano trasforma il suo matrimonio in un’occasione di beneficenza


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La coppia ha annunciato questa decisione tramite un messaggio sui social media, esprimendo gratitudine per il sostegno ricevuto e sottolineando come i soldi donati permetteranno di realizzare due progetti all'Ospedale Santobono di Napoli per aiutare i bambini ricoverati nella struttura.  Più nel dettaglio, la coppia ha dichiarato che il ricavato servirà per realizzare una una medicheria avanzata presso l'ospedale pediatrico e rendere più umana e accogliente la sala d'attesa nel reparto grandi ustioni del Santobono.

La coppia ha annunciato questa decisione tramite un messaggio sui social media, esprimendo gratitudine per il sostegno ricevuto e sottolineando come i soldi donati permetteranno di realizzare due progetti all'Ospedale Santobono di Napoli per aiutare i bambini ricoverati nella struttura.  Più nel dettaglio, la coppia ha dichiarato che il ricavato servirà per realizzare una una medicheria avanzata presso l'ospedale pediatrico e rendere più umana e accogliente la sala d'attesa nel reparto grandi ustioni del Santobono.

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Il progetto pilota di AnconAmbiente per smaltire i toner esausti


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Grazie ad AnconAmbiente e il comune di Ancona parte un progetto pilota che prevede l’installazione di appositi contenitori per la raccolta dei toner esausti da stampante in tre punti strategici della città: il Mercato del Piano, il Mercato di Via Maratta e il quartiere di Posatora. L’obiettivo è quello di facilitare il corretto smaltimento di questi rifiuti classificati come RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che non possono assolutamente essere conferiti nella spazzatura indifferenziata o nei contenitori della plastica. Le cartucce di toner, infatti, contengono polveri sottili e materiali potenzialmente tossici come carbone, ossidi di ferro, plastica, alluminio e rame. Gettarle in modo improprio significa compromettere l’ambiente e, potenzialmente, la salute delle persone. È per questo che è fondamentale smaltirle correttamente, nel rispetto della normativa vigente. La scelta delle aree dove collocare i contenitori non è casuale. Due di questi sono posizionati nei mercati cittadini del Piano e di Via Maratta, zone centrali e molto frequentate ogni giorno che rappresentano un punto di riferimento per la vita urbana e per la spesa quotidiana. Il terzo contenitore è stato installato a Posatora, area residenziale nella parte alta della città densamente abitata. In questo modo si garantisce una copertura più ampia e inclusiva, che permette a chiunque di conferire i propri toner esausti in modo semplice e responsabile.Sul piano ambientale, l’importanza di questa iniziativa è evidente. Le cartucce di toner contengono materiali riutilizzabili e, se riciclate correttamente, possono essere avviate a nuovi cicli produttivi, contribuendo alla riduzione dei rifiuti e della produzione di nuove materie prime seconde.

Grazie ad AnconAmbiente e il comune di Ancona parte un progetto pilota che prevede l’installazione di appositi contenitori per la raccolta dei toner esausti da stampante in tre punti strategici della città: il Mercato del Piano, il Mercato di Via Maratta e il quartiere di Posatora. L’obiettivo è quello di facilitare il corretto smaltimento di questi rifiuti classificati come RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) che non possono assolutamente essere conferiti nella spazzatura indifferenziata o nei contenitori della plastica. Le cartucce di toner, infatti, contengono polveri sottili e materiali potenzialmente tossici come carbone, ossidi di ferro, plastica, alluminio e rame. Gettarle in modo improprio significa compromettere l’ambiente e, potenzialmente, la salute delle persone. È per questo che è fondamentale smaltirle correttamente, nel rispetto della normativa vigente. La scelta delle aree dove collocare i contenitori non è casuale. Due di questi sono posizionati nei mercati cittadini del Piano e di Via Maratta, zone centrali e molto frequentate ogni giorno che rappresentano un punto di riferimento per la vita urbana e per la spesa quotidiana. Il terzo contenitore è stato installato a Posatora, area residenziale nella parte alta della città densamente abitata. In questo modo si garantisce una copertura più ampia e inclusiva, che permette a chiunque di conferire i propri toner esausti in modo semplice e responsabile.Sul piano ambientale, l’importanza di questa iniziativa è evidente. Le cartucce di toner contengono materiali riutilizzabili e, se riciclate correttamente, possono essere avviate a nuovi cicli produttivi, contribuendo alla riduzione dei rifiuti e della produzione di nuove materie prime seconde.

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“Non porto gioia soltanto ai piccoli, ma loro la donano a me”


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La star hollywoodiana Johnny Depp si è resa protagonista al di fuori dei grandi schermi con un gesto di solidarietà non indifferente: vestirsi un'ultima volta nel celebre pirata Jack Sparrow per andare a visitare i bambini malati all’ospedale infantile Niño Jesús a Madrid. L’attore attualmente si trova in Spagna per girare un nuovo film e tra un ciak e un altro ha colto l’occasione di regalare una giornata indimenticabile ai giovani pazienti malati di cancro.

La star hollywoodiana Johnny Depp si è resa protagonista al di fuori dei grandi schermi con un gesto di solidarietà non indifferente: vestirsi un'ultima volta nel celebre pirata Jack Sparrow per andare a visitare i bambini malati all’ospedale infantile Niño Jesús a Madrid. L’attore attualmente si trova in Spagna per girare un nuovo film e tra un ciak e un altro ha colto l’occasione di regalare una giornata indimenticabile ai giovani pazienti malati di cancro.

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Barriere coralline artificiali grazie alle ceneri animali e umane per ripristinare gli ecosistemi marini


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Resting Reef è una startup britannica che con il suo progetto, si impegna attivamente nel ripristino degli ecosistemi marini, trasformando le ceneri dei defunti in barriere coralline artificiali, chiamate "reef balls". Un processo di realizzazione che si ottiene tramite una miscela di ceneri e materiale biodegradabile, che verranno poi posizionate sul fondale marino per realizzare dei veri e propri habitat per la vita marina, favorendo un aumento della biodiversità. Il progetto, oltre a creare un impatto positivo sulle comunità costiere, si inserisce nel progetto italiano “MER”, con l’obiettivo di salvaguardare gli oceani e la biodiversità.

Resting Reef è una startup britannica che con il suo progetto, si impegna attivamente nel ripristino degli ecosistemi marini, trasformando le ceneri dei defunti in barriere coralline artificiali, chiamate "reef balls". Un processo di realizzazione che si ottiene tramite una miscela di ceneri e materiale biodegradabile, che verranno poi posizionate sul fondale marino per realizzare dei veri e propri habitat per la vita marina, favorendo un aumento della biodiversità. Il progetto, oltre a creare un impatto positivo sulle comunità costiere, si inserisce nel progetto italiano “MER”, con l’obiettivo di salvaguardare gli oceani e la biodiversità.

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Nasce la Giornata Nazionale contro il Body Shaming


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Sarà il 16 Maggio la Giornata Nazionale contro il Body Shaming. La legge A.C. 1049-A è stata approvata dall'Assemblea della Camera e si suddivide in 6 articoli. Nel primo punto la Repubblica riconosca il giorno 16 maggio come Giornata nazionale contro il body shaming, al fine di sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo di una persona e di promuovere ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare le condotte volte a denigrare e ridicolizzare una persona per il suo aspetto fisico. Il secondo punto prevede che in occasione della Giornata nazionale le istituzioni pubbliche, le organizzazioni della società civile e associazioni ed enti del Terzo settore possono promuovere iniziative finalizzate alla sensibilizzazione e alla prevenzione del body shaming. L'articolo 3 detta disposizioni relative alla celebrazione della Giornata nazionale negli istituti scolastici del sistema nazionale di istruzione e formazione. L'articolo 5 prevede che la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni del contratto di servizio, può assicurare adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale. Infine, l’articolo 6  reca la clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che  dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvedono ai relativi adempimenti nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Sarà il 16 Maggio la Giornata Nazionale contro il Body Shaming. La legge A.C. 1049-A è stata approvata dall'Assemblea della Camera e si suddivide in 6 articoli. Nel primo punto la Repubblica riconosca il giorno 16 maggio come Giornata nazionale contro il body shaming, al fine di sensibilizzare i cittadini sulla gravità dei comportamenti offensivi che hanno come obiettivo la denigrazione del corpo di una persona e di promuovere ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare le condotte volte a denigrare e ridicolizzare una persona per il suo aspetto fisico. Il secondo punto prevede che in occasione della Giornata nazionale le istituzioni pubbliche, le organizzazioni della società civile e associazioni ed enti del Terzo settore possono promuovere iniziative finalizzate alla sensibilizzazione e alla prevenzione del body shaming. L'articolo 3 detta disposizioni relative alla celebrazione della Giornata nazionale negli istituti scolastici del sistema nazionale di istruzione e formazione. L'articolo 5 prevede che la società concessionaria del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale, secondo le disposizioni del contratto di servizio, può assicurare adeguati spazi ai temi connessi alla Giornata nazionale nell'ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale. Infine, l’articolo 6  reca la clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che  dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvedono ai relativi adempimenti nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

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"Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite"


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Un progetto scientifico nato dalla preoccupazione personale per l'inquinamento a Santiago ha portato Esteban Castro, uno studente quattordicenne del Colegio Mayor de Peñalolén, a rappresentare il Cile a uno degli eventi scientifici scolastici più importanti del continente: l'Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che si è tenuto dall'11 al 15 maggio a Fortaleza. La proposta di Esteban, intitolata "Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite", è stata precedentemente premiata all'Expo nazionale della scienza del Cile 2024 e propone una soluzione concreta e replicabile al problema delle emissioni dei veicoli. Il suo progetto consisteste nella realizzazione di un filtro per tubi di scappamento realizzato con zeolite, un minerale in grado di assorbire anidride carbonica. Un piccolo prodtto economico che può essere installato negli scarichi delle auto. Questa invenzione, oltre a fargli vincere l’edizione 2025 dell’Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che mescola scienza e invenzione possono portare a soluzione di grande impatto nella lotta all’inquinamento dell’ambiente.

Un progetto scientifico nato dalla preoccupazione personale per l'inquinamento a Santiago ha portato Esteban Castro, uno studente quattordicenne del Colegio Mayor de Peñalolén, a rappresentare il Cile a uno degli eventi scientifici scolastici più importanti del continente: l'Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che si è tenuto dall'11 al 15 maggio a Fortaleza. La proposta di Esteban, intitolata "Ridurre l'inquinamento da CO₂ utilizzando un filtro a zeolite", è stata precedentemente premiata all'Expo nazionale della scienza del Cile 2024 e propone una soluzione concreta e replicabile al problema delle emissioni dei veicoli. Il suo progetto consisteste nella realizzazione di un filtro per tubi di scappamento realizzato con zeolite, un minerale in grado di assorbire anidride carbonica. Un piccolo prodtto economico che può essere installato negli scarichi delle auto. Questa invenzione, oltre a fargli vincere l’edizione 2025 dell’Esposizione Nazionale della Scienza Milset Brasile 2025, che mescola scienza e invenzione possono portare a soluzione di grande impatto nella lotta all’inquinamento dell’ambiente.

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Uno psicologo a disposizione di tutti nelle scuole medie e superiori!


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La Calabria, grazie al progetto, sarà la prima Regione Italiana a fornire supporto psicologico agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie, creando un ambiente scolastico più accogliente e attento al benessere psicofisico. Lo psicologo scolastico offrirà sportelli di ascolto per gli studenti, supporto al corpo docente e interventi mirati per affrontare situazioni di disagio, difficoltà relazionali o problematiche legate all'apprendimento. L'obiettivo è promuovere il benessere psicologico e sociale all'interno della scuola, migliorando l'ambiente educativo e prevenendo fenomeni di dispersione scolastica e disagio.

La Calabria, grazie al progetto, sarà la prima Regione Italiana a fornire supporto psicologico agli studenti, agli insegnanti e alle famiglie, creando un ambiente scolastico più accogliente e attento al benessere psicofisico. Lo psicologo scolastico offrirà sportelli di ascolto per gli studenti, supporto al corpo docente e interventi mirati per affrontare situazioni di disagio, difficoltà relazionali o problematiche legate all'apprendimento. L'obiettivo è promuovere il benessere psicologico e sociale all'interno della scuola, migliorando l'ambiente educativo e prevenendo fenomeni di dispersione scolastica e disagio.

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Malo Cashmere e Axpo Energy Solutions Italia insieme per una moda più Green


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Il legame tra lusso e sostenibilità si rafforza grazie a un nuovo progetto che porta la firma di Axpo Energy Solutions Italia (AESI) e Malo Cashmere, storico marchio italiano che da oltre cinquant’anni rappresenta l’eccellenza nella produzione di capi in cashmere e maglieria di pregio. L’azienda, punto di riferimento del Made in Italy d’alta gamma, compie un passo significativo nel percorso verso la transizione ecologica attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della sede principale di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, in Via Gattinella 6. L’impianto, della potenza complessiva di 151 kWp, permetterà una produzione annua stimata in 174.000kWh di energia elettrica rinnovabile, con una riduzione del 42% dei consumi energetici dello stabilimento e una diminuzione di circa 45 tonnellate di CO₂. Si tratta di un investimento che non solo incrementa l’indipendenza dalla rete, ma posiziona Malo Cashmere tra le realtà del fashion system più attente alla sostenibilità ambientale. In un comparto come quello della moda, sempre più impegnato a ripensare le proprie filiere in ottica green, il progetto rappresenta un esempio concreto di come anche la produzione di capi di lusso possa evolvere abbracciando la transizione energetica. Dalla scelta delle materie prime all’approvvigionamento energetico, l’intero sistema produttivo viene ripensato con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a qualità e autenticità.

Il legame tra lusso e sostenibilità si rafforza grazie a un nuovo progetto che porta la firma di Axpo Energy Solutions Italia (AESI) e Malo Cashmere, storico marchio italiano che da oltre cinquant’anni rappresenta l’eccellenza nella produzione di capi in cashmere e maglieria di pregio. L’azienda, punto di riferimento del Made in Italy d’alta gamma, compie un passo significativo nel percorso verso la transizione ecologica attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della sede principale di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze, in Via Gattinella 6. L’impianto, della potenza complessiva di 151 kWp, permetterà una produzione annua stimata in 174.000kWh di energia elettrica rinnovabile, con una riduzione del 42% dei consumi energetici dello stabilimento e una diminuzione di circa 45 tonnellate di CO₂. Si tratta di un investimento che non solo incrementa l’indipendenza dalla rete, ma posiziona Malo Cashmere tra le realtà del fashion system più attente alla sostenibilità ambientale. In un comparto come quello della moda, sempre più impegnato a ripensare le proprie filiere in ottica green, il progetto rappresenta un esempio concreto di come anche la produzione di capi di lusso possa evolvere abbracciando la transizione energetica. Dalla scelta delle materie prime all’approvvigionamento energetico, l’intero sistema produttivo viene ripensato con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale senza rinunciare a qualità e autenticità.

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Studenti contribuiscono alla riqualificazione di cabine elettriche


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“Scatole di Luce” è un progetto di E_Distribuzione, società del Gruppo Enel, che ha visto impegnati gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Macerata nel dare nuova vita a bambine telefoniche abbandonate: nuove opere di street art che omaggiano la natura e le energie rinnovabili. Delle vere e proprie opere corali di riqualificazione urbana che si snodano tra i Comuni di Belforte del Chienti (3 cabine), Caldarola (2 cabine), Serrapetrona (1 cabina), Camporotondo (1 cabina) e Cessapalombo (2 cabine). La prima cabina restaurata è situata in via E. Fernanducci (comune di Belforte del Chienti), è realizzata dallo studente Goliardo Sterlacchini e prende il nome di "Vento di Speranza”. Un’opra d’arte che omaggia l’importanza dell’arte, ma soprattutto insegna il rispetto dell’ambiente. Le opere di street art ispirate ai temi della natura, della fauna e della flora, dell'energia rinnovabile e della luce sono state realizzate da Dora Cirioni, Linda Urriani, Sani Ajdini, Goliardo Sterlacchini, Alessandro Deda, Vincenzo Squadroni, Riccardo Lucarini, David Campana e dalla professoressa Teresa Marasca, coordinati da Stefano Ciocchetti in rappresentanza delle associazioni coinvolte.

“Scatole di Luce” è un progetto di E_Distribuzione, società del Gruppo Enel, che ha visto impegnati gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti di Macerata nel dare nuova vita a bambine telefoniche abbandonate: nuove opere di street art che omaggiano la natura e le energie rinnovabili. Delle vere e proprie opere corali di riqualificazione urbana che si snodano tra i Comuni di Belforte del Chienti (3 cabine), Caldarola (2 cabine), Serrapetrona (1 cabina), Camporotondo (1 cabina) e Cessapalombo (2 cabine). La prima cabina restaurata è situata in via E. Fernanducci (comune di Belforte del Chienti), è realizzata dallo studente Goliardo Sterlacchini e prende il nome di "Vento di Speranza”. Un’opra d’arte che omaggia l’importanza dell’arte, ma soprattutto insegna il rispetto dell’ambiente. Le opere di street art ispirate ai temi della natura, della fauna e della flora, dell'energia rinnovabile e della luce sono state realizzate da Dora Cirioni, Linda Urriani, Sani Ajdini, Goliardo Sterlacchini, Alessandro Deda, Vincenzo Squadroni, Riccardo Lucarini, David Campana e dalla professoressa Teresa Marasca, coordinati da Stefano Ciocchetti in rappresentanza delle associazioni coinvolte.

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Nuova vita ai medicinali ancora validi


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La presentazione ufficiale si è svolta negli scorsi giorni presso la sede di Farmacentro a Jesi con la partecipazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. L’obiettivo è raccogliere farmaci non utilizzati ma ancora validi, per poi destinarli, gratuitamente, alle persone in stato di bisogno, tramite la fondamentale collaborazione delle farmacie e il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. Il progetto nasce dalla volontà di contrastare lo spreco di risorse sanitarie e di valorizzare i medicinali rimasti inutilizzati ma ancora perfettamente idonei all’uso. Un gesto che consente di ottimizzare i costi pubblici, sostenere chi è in difficoltà e rispettare l’ambiente. COME FUNZIONA Cittadini, farmacie, grossisti, depositari e aziende farmaceutiche possono donare farmaci che non utilizzano più, a patto che siano in corso di validità (con almeno sei mesi alla scadenza), mai utilizzati, con confezioni integre, correttamente conservati, e con lotto e scadenza leggibili. I medicinali possono essere consegnati: presso le farmacie convenzionate aderenti al progetto, e nei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali. Ogni farmaco donato viene sottoposto a un controllo da parte dei farmacisti, registrato nel Sistema Informativo Regionale sui Medicinali Inutilizzati (SIRMI) e identificato con un timbro che ne vieta la vendita. Se idoneo, entra nella rete di distribuzione gestita dal CODIN – Coordinamento Distribuzione Integrata – che provvede alla verifica finale, allo stoccaggio e all’assegnazione ai beneficiari. La consegna avviene in maniera tracciata e trasparente, oltre che gratuita: per i farmaci che richiedono una ricetta, si segue la procedura prevista (anche con ricetta dematerializzata). I farmaci da banco, invece, possono essere distribuiti senza ricetta ma sempre con una registrazione, così da garantire il corretto monitoraggio. Al momento della consegna, gli Enti sono tenuti a registrare l’uscita del farmaco sul sistema SIRMI, indicando alcune informazioni essenziali a fini statistici, come: genere e anno di nascita del beneficiario, e tipo e numero della ricetta, se previsto. Tutti i dati raccolti sono trattati nel rispetto della privacy con informazioni minime e non identificative, a scopo statistico e di monitoraggio del progetto.

La presentazione ufficiale si è svolta negli scorsi giorni presso la sede di Farmacentro a Jesi con la partecipazione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. L’obiettivo è raccogliere farmaci non utilizzati ma ancora validi, per poi destinarli, gratuitamente, alle persone in stato di bisogno, tramite la fondamentale collaborazione delle farmacie e il coinvolgimento degli Enti del Terzo Settore. Il progetto nasce dalla volontà di contrastare lo spreco di risorse sanitarie e di valorizzare i medicinali rimasti inutilizzati ma ancora perfettamente idonei all’uso. Un gesto che consente di ottimizzare i costi pubblici, sostenere chi è in difficoltà e rispettare l’ambiente. COME FUNZIONA Cittadini, farmacie, grossisti, depositari e aziende farmaceutiche possono donare farmaci che non utilizzano più, a patto che siano in corso di validità (con almeno sei mesi alla scadenza), mai utilizzati, con confezioni integre, correttamente conservati, e con lotto e scadenza leggibili. I medicinali possono essere consegnati: presso le farmacie convenzionate aderenti al progetto, e nei servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali. Ogni farmaco donato viene sottoposto a un controllo da parte dei farmacisti, registrato nel Sistema Informativo Regionale sui Medicinali Inutilizzati (SIRMI) e identificato con un timbro che ne vieta la vendita. Se idoneo, entra nella rete di distribuzione gestita dal CODIN – Coordinamento Distribuzione Integrata – che provvede alla verifica finale, allo stoccaggio e all’assegnazione ai beneficiari. La consegna avviene in maniera tracciata e trasparente, oltre che gratuita: per i farmaci che richiedono una ricetta, si segue la procedura prevista (anche con ricetta dematerializzata). I farmaci da banco, invece, possono essere distribuiti senza ricetta ma sempre con una registrazione, così da garantire il corretto monitoraggio. Al momento della consegna, gli Enti sono tenuti a registrare l’uscita del farmaco sul sistema SIRMI, indicando alcune informazioni essenziali a fini statistici, come: genere e anno di nascita del beneficiario, e tipo e numero della ricetta, se previsto. Tutti i dati raccolti sono trattati nel rispetto della privacy con informazioni minime e non identificative, a scopo statistico e di monitoraggio del progetto.

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Una catena umana per proteggere 2500 alberi secolari


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In india, un’intera popolazione si è mobilitata per protestare contro l’abbattimento del polmone verde di Jaipur. Per fermare le ruspe all’opera, si sono uniti formando una vera e propria catena umana e hanno urlato a gran voce un preciso slogan: "Save Dol Ka Badh" ("Salva Dol Ka Badh”). Un chiarissimo messaggio per opporsi al progetto “PM Unity Mall”, il quale prevede l’abbattimento di un’area di 40 ettari per far sorgere un grande centro commerciale e aree residenziali. Un messaggio forte per impedire la deforestazione e far si he oltre 80 specie di uccelli possano continuare a vivere nel loro habitat.

In india, un’intera popolazione si è mobilitata per protestare contro l’abbattimento del polmone verde di Jaipur. Per fermare le ruspe all’opera, si sono uniti formando una vera e propria catena umana e hanno urlato a gran voce un preciso slogan: "Save Dol Ka Badh" ("Salva Dol Ka Badh”). Un chiarissimo messaggio per opporsi al progetto “PM Unity Mall”, il quale prevede l’abbattimento di un’area di 40 ettari per far sorgere un grande centro commerciale e aree residenziali. Un messaggio forte per impedire la deforestazione e far si he oltre 80 specie di uccelli possano continuare a vivere nel loro habitat.

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La scuola che respira aria pulita


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Il miglioramento della qualità dell'aria e delle superfici all’interno degli edifici scolastici rappresenta, sempre di più, un aspetto rilevante, influendo direttamente sul benessere, fisico e mentale, di alunni, insegnanti e personale scolastico oltre che sulle capacità cognitive e sull’efficacia del processo di apprendimento di bambini e ragazzi in età scolare. I risultati di una ricerca pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health mostrano come la scarsa qualità dell'aria all'interno delle scuole può influire negativamente sulla salute del sistema respiratorio, sulle funzioni cognitive, sul rendimento scolastico e sui tassi di assenteismo degli studenti e del personale docente e amministrativo. L'impatto significativo che la qualità dell'aria ha sul benessere degli individui che frequentano gli ambienti scolastici è evidente nei dati, come chiarito da un altro studio pubblicato su Science Direct, poiché le scuole con una qualità dell'aria inferiore spesso registrano tassi di assenze per malattia più elevati rispetto a quelle con una migliore qualità dell'aria. Gli edifici scolastici insalubri, come confermato anche da uno studio ripreso dall’Annual Reviews of Resource Economics, rappresentano una minaccia considerevole per gli insegnanti e gli studenti, che trascorrono la maggior parte del loro tempo all'interno di queste strutture, diventando così altamente suscettibili a fattori fisici e psicologici che possono intensificare i livelli di stress, incidendo negativamente sulla salute fisica (disturbi respiratori, asma, allergie) e sul benessere mentale (disturbi cognitivi). Per contribuire a migliorare il benessere fisico e mentale di alunni, insegnanti e personale scolastico arriva, all’interno delle aule delle circa 8mila scuole lombarde, «La Scuola che Respira», l’innovativo progetto promosso e lanciato da REair, company di ricerca, sviluppo e produzione attiva nel campo delle eco-tecnologie per la depurazione dell’aria esterna e interna agli edifici, in collaborazione con Acrobatica, azienda leader nel settore dell’edilizia operativa su fune. Si tratta del primo progetto in Italia che, unendo l’impiego della nanotecnologia fotocatalitica Made in Italy eCoating brevettata da REair con l’applicazione rapida e non invasiva effettuata da Acrobatica, punta a migliorare la qualità dell’aria che si respira all’interno delle scuole lombarde, eliminando fino all’80% dei principali inquinanti presenti nell’ambiente, garantendo un effetto sanificante e duraturo nel tempo e trasformando così le aule e gli ambienti scolastici in piccoli ecosistemi puliti, sicuri e rigenerati. Il valore ambientale e sociale del progetto «La Scuola che Respira» è testimoniato anche da un importante caso di studio che ha interessato l’Istituto Gonzaga di Milano. Qui grazie all’applicazione da parte di REair, fin da agosto 2020 in piena pandemia, della tecnologia fotocatalitica eCoating su una superficie totale di 24mila metri quadrati tra aule, corridoi, mense, sale riunioni, uffici, aula magna, palestre, servizi igienici e all’installazione di 80 apparecchi, tra sensori e hub, per la misurazione della qualità dell’aria è stato possibile mantenere, duranti i 5 anni dall’avvio dell’applicazione, i livelli di carica microbica sulle superfici vicino allo zero e i livelli dei VOC, tra i principali inquinanti indoor, negli ambienti al di sotto delle soglie di rischio fissate dalle normative vigenti. L’applicazione del prodotto Original Plus di REair sugli oltre 24mila metri quadrati di superficie, ha consentito, in 5 anni, di abbattere fino a 4.100 kg di NOx l’anno, l’equivalente prodotto dalla piantumazione di 9.800 alberi di città e dall’eliminazione dalle strade di 5.700 veicoli Euro6 l’anno, che percorrono una media di 12.000 km/anno (stime ACI)

Il miglioramento della qualità dell'aria e delle superfici all’interno degli edifici scolastici rappresenta, sempre di più, un aspetto rilevante, influendo direttamente sul benessere, fisico e mentale, di alunni, insegnanti e personale scolastico oltre che sulle capacità cognitive e sull’efficacia del processo di apprendimento di bambini e ragazzi in età scolare. I risultati di una ricerca pubblicata sull’International Journal of Environmental Research and Public Health mostrano come la scarsa qualità dell'aria all'interno delle scuole può influire negativamente sulla salute del sistema respiratorio, sulle funzioni cognitive, sul rendimento scolastico e sui tassi di assenteismo degli studenti e del personale docente e amministrativo. L'impatto significativo che la qualità dell'aria ha sul benessere degli individui che frequentano gli ambienti scolastici è evidente nei dati, come chiarito da un altro studio pubblicato su Science Direct, poiché le scuole con una qualità dell'aria inferiore spesso registrano tassi di assenze per malattia più elevati rispetto a quelle con una migliore qualità dell'aria. Gli edifici scolastici insalubri, come confermato anche da uno studio ripreso dall’Annual Reviews of Resource Economics, rappresentano una minaccia considerevole per gli insegnanti e gli studenti, che trascorrono la maggior parte del loro tempo all'interno di queste strutture, diventando così altamente suscettibili a fattori fisici e psicologici che possono intensificare i livelli di stress, incidendo negativamente sulla salute fisica (disturbi respiratori, asma, allergie) e sul benessere mentale (disturbi cognitivi). Per contribuire a migliorare il benessere fisico e mentale di alunni, insegnanti e personale scolastico arriva, all’interno delle aule delle circa 8mila scuole lombarde, «La Scuola che Respira», l’innovativo progetto promosso e lanciato da REair, company di ricerca, sviluppo e produzione attiva nel campo delle eco-tecnologie per la depurazione dell’aria esterna e interna agli edifici, in collaborazione con Acrobatica, azienda leader nel settore dell’edilizia operativa su fune. Si tratta del primo progetto in Italia che, unendo l’impiego della nanotecnologia fotocatalitica Made in Italy eCoating brevettata da REair con l’applicazione rapida e non invasiva effettuata da Acrobatica, punta a migliorare la qualità dell’aria che si respira all’interno delle scuole lombarde, eliminando fino all’80% dei principali inquinanti presenti nell’ambiente, garantendo un effetto sanificante e duraturo nel tempo e trasformando così le aule e gli ambienti scolastici in piccoli ecosistemi puliti, sicuri e rigenerati. Il valore ambientale e sociale del progetto «La Scuola che Respira» è testimoniato anche da un importante caso di studio che ha interessato l’Istituto Gonzaga di Milano. Qui grazie all’applicazione da parte di REair, fin da agosto 2020 in piena pandemia, della tecnologia fotocatalitica eCoating su una superficie totale di 24mila metri quadrati tra aule, corridoi, mense, sale riunioni, uffici, aula magna, palestre, servizi igienici e all’installazione di 80 apparecchi, tra sensori e hub, per la misurazione della qualità dell’aria è stato possibile mantenere, duranti i 5 anni dall’avvio dell’applicazione, i livelli di carica microbica sulle superfici vicino allo zero e i livelli dei VOC, tra i principali inquinanti indoor, negli ambienti al di sotto delle soglie di rischio fissate dalle normative vigenti. L’applicazione del prodotto Original Plus di REair sugli oltre 24mila metri quadrati di superficie, ha consentito, in 5 anni, di abbattere fino a 4.100 kg di NOx l’anno, l’equivalente prodotto dalla piantumazione di 9.800 alberi di città e dall’eliminazione dalle strade di 5.700 veicoli Euro6 l’anno, che percorrono una media di 12.000 km/anno (stime ACI)

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Un chiosco, tante vite


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Con il motto "Società per azioni, azioni per la società", Skynet Technology da il suo sostegno al progetto "Apperò" promosso dalla Cooperativa Marameo. Non si tratta di un semplice chiosco in Piazza della Repubblica a Montevarchi, ma di un vero e proprio spazio di inclusione e valorizzazione delle diversità, dove azioni tangibili diventano occasioni reali di cambiamento e crescita per molte persone. L’origine del progetto risale al 2019, grazie alla visione condivisa dell’associazione Crisalide e del Comune di Montevarchi, che ha creduto nell’idea di legare la gestione di un chiosco pubblico a un percorso di inclusione lavorativa. Questa intuizione ha trovato piena realizzazione con l’impegno della Cooperativa Marameo, che ha dato forma a un luogo capace di coniugare professionalità, accoglienza e impatto sociale. Questa iniziativa rappresenta una testimonianza concreta di come un progetto non solo migliori la qualità della vita di chi vi partecipa, ma ne arricchisce anche il tessuto sociale e culturale del territorio.

Con il motto "Società per azioni, azioni per la società", Skynet Technology da il suo sostegno al progetto "Apperò" promosso dalla Cooperativa Marameo. Non si tratta di un semplice chiosco in Piazza della Repubblica a Montevarchi, ma di un vero e proprio spazio di inclusione e valorizzazione delle diversità, dove azioni tangibili diventano occasioni reali di cambiamento e crescita per molte persone. L’origine del progetto risale al 2019, grazie alla visione condivisa dell’associazione Crisalide e del Comune di Montevarchi, che ha creduto nell’idea di legare la gestione di un chiosco pubblico a un percorso di inclusione lavorativa. Questa intuizione ha trovato piena realizzazione con l’impegno della Cooperativa Marameo, che ha dato forma a un luogo capace di coniugare professionalità, accoglienza e impatto sociale. Questa iniziativa rappresenta una testimonianza concreta di come un progetto non solo migliori la qualità della vita di chi vi partecipa, ma ne arricchisce anche il tessuto sociale e culturale del territorio.

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Staccarsi dal digitale e tornare alla realtà


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Vuoi staccarti dal mondo digitale per tornare ad assaporare la realtà, la lettura, le relazioni con altre persone? Si chiamano “Offline Club” e sono delle vere e proprie stanze dove tutto ciò che è digitale è proibito. Degli spazi sociali dove le persone possono prendersi del loro tempo per fare qualsiasi attività: divertimento, studi e socializzazione con ologrammi scopo di riscoprire forme di socialità più genuine. Gli Offline Club sono nati nei Paesi Bassi e l’iniziativa si è già diffusa in grandi metropoli come Amsterdam, Berlino, Londra, Parigi, Milano, Barcellona e Dubai. Organizzano eventi pubblici in bar e caffè, dove smartphone e dispositivi digitali sono vietati.

Vuoi staccarti dal mondo digitale per tornare ad assaporare la realtà, la lettura, le relazioni con altre persone? Si chiamano “Offline Club” e sono delle vere e proprie stanze dove tutto ciò che è digitale è proibito. Degli spazi sociali dove le persone possono prendersi del loro tempo per fare qualsiasi attività: divertimento, studi e socializzazione con ologrammi scopo di riscoprire forme di socialità più genuine. Gli Offline Club sono nati nei Paesi Bassi e l’iniziativa si è già diffusa in grandi metropoli come Amsterdam, Berlino, Londra, Parigi, Milano, Barcellona e Dubai. Organizzano eventi pubblici in bar e caffè, dove smartphone e dispositivi digitali sono vietati.

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In Madagascar energia solare per tutti


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Le Solar Mamas hanno susseguito 6 mesi formazione al Barefoot College in India, diventando ingegnere solare. Grazie alla loro volontà di contribuire a rispettare l’ambiente e dare nuove opportunità lavorative, ora nel villaggio di Ambakivao tante persone possono vivere, studiare e lavorare dopo il tramonto. Come? Insegnando ad altre donne a progettare e installare impianti con lampadine solari. Una missione che è stata riconosciuta in tutto il Madagascar, a tal punto che il Paese punta a formare oltre 744 Solar Mamas entro il 2030, ma sta raggiungendo anche altri Paesi come Zanzibar.

Le Solar Mamas hanno susseguito 6 mesi formazione al Barefoot College in India, diventando ingegnere solare. Grazie alla loro volontà di contribuire a rispettare l’ambiente e dare nuove opportunità lavorative, ora nel villaggio di Ambakivao tante persone possono vivere, studiare e lavorare dopo il tramonto. Come? Insegnando ad altre donne a progettare e installare impianti con lampadine solari. Una missione che è stata riconosciuta in tutto il Madagascar, a tal punto che il Paese punta a formare oltre 744 Solar Mamas entro il 2030, ma sta raggiungendo anche altri Paesi come Zanzibar.

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Cloud seeding: scienza vs cambiamento climatico


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In un mondo sempre più colpito dalla crisi climatica, la scienza cerca soluzioni innovative. Tra queste, il cloud seeding, ovvero la "semina delle nuvole", è una tecnologia che sta guadagnando attenzione. Ma di cosa si tratta? Il principio è semplice quanto sorprendente: stimolare artificialmente le precipitazioni introducendo nelle nuvole particelle come ioduro d’argento o anidride carbonica solida. Questa tecnica, già sperimentata in diversi Paesi tra cui Cina e Emirati Arabi, mira a contrastare la siccità, soprattutto in regioni con gravi problemi di approvvigionamento idrico. Ma funziona davvero? Secondo gli esperti, il cloud seeding può aumentare le piogge fino al 20%, anche se gli effetti dipendono da molti fattori, tra cui le condizioni atmosferiche. La speranza è che, con il perfezionamento della tecnologia, possa diventare uno strumento utile per affrontare le emergenze idriche, senza danneggiare l’ambiente.

In un mondo sempre più colpito dalla crisi climatica, la scienza cerca soluzioni innovative. Tra queste, il cloud seeding, ovvero la "semina delle nuvole", è una tecnologia che sta guadagnando attenzione. Ma di cosa si tratta? Il principio è semplice quanto sorprendente: stimolare artificialmente le precipitazioni introducendo nelle nuvole particelle come ioduro d’argento o anidride carbonica solida. Questa tecnica, già sperimentata in diversi Paesi tra cui Cina e Emirati Arabi, mira a contrastare la siccità, soprattutto in regioni con gravi problemi di approvvigionamento idrico. Ma funziona davvero? Secondo gli esperti, il cloud seeding può aumentare le piogge fino al 20%, anche se gli effetti dipendono da molti fattori, tra cui le condizioni atmosferiche. La speranza è che, con il perfezionamento della tecnologia, possa diventare uno strumento utile per affrontare le emergenze idriche, senza danneggiare l’ambiente.

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In aumento le spiagge certificate Bandiera Blu


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In Italia è aumentato il numero totale delle località che hanno ottenuto la Bandiera Blu, la certificazione delle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti negli ultimi 4 anni. Un po' di numeri: sono 246 i Comuni italiani che hanno ottenuto il riconoscimento per i loro lidi. In totale si contano 487 spiagge e 84 approdi turistici. Si tratta di dati positivi, soprattutto perché in crescita rispetto allo scorso anno: parliamo di dieci Comuni in più. Questo trend positivo segue una crescita costante degli ultimi anni, segnale evidente dell’attenzione crescente per la sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi turistici. Anche quest'anno l'Italia si conferma l'eccellenza del turismo sostenibile: è innegabile l’impegno delle sue amministrazioni locali nella gestione sostenibile del territorio. Queste, infatti, operano in diversi ambiti, tra cui l’educazione ambientale, la valorizzazione delle aree naturalistiche e il miglioramento generale della vivibilità durante la stagione turistica. E tu in quale spiaggia certificata Bandiera Blu andrai questa estate?

In Italia è aumentato il numero totale delle località che hanno ottenuto la Bandiera Blu, la certificazione delle località le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti negli ultimi 4 anni. Un po' di numeri: sono 246 i Comuni italiani che hanno ottenuto il riconoscimento per i loro lidi. In totale si contano 487 spiagge e 84 approdi turistici. Si tratta di dati positivi, soprattutto perché in crescita rispetto allo scorso anno: parliamo di dieci Comuni in più. Questo trend positivo segue una crescita costante degli ultimi anni, segnale evidente dell’attenzione crescente per la sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi turistici. Anche quest'anno l'Italia si conferma l'eccellenza del turismo sostenibile: è innegabile l’impegno delle sue amministrazioni locali nella gestione sostenibile del territorio. Queste, infatti, operano in diversi ambiti, tra cui l’educazione ambientale, la valorizzazione delle aree naturalistiche e il miglioramento generale della vivibilità durante la stagione turistica. E tu in quale spiaggia certificata Bandiera Blu andrai questa estate?

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